Lavorare all’estero

foto a colori di due imprenditori che parlano tra loro

Lavoratori informati

In base a quanto indicato dal Regolamento (UE) n. 492/2011 del Parlamento europeo e del Consigli, relativo alla libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione, e dalla Direttiva 2014/54/UE del Parlamento europeo e del Consiglio,  relativa alle misure intese ad agevolare l’esercizio dei diritti conferiti ai lavoratori, i cittadini dell’UE hanno il diritto di cercare lavoro in un altro paese dell’UE e lavorare in tale paese senza bisogno di un permesso di lavoro. E’ inoltre possibile restarvi anche quando l’attività professionale è giunta al termine e godere della parità di trattamento rispetto ai cittadini nazionali per qualsiasi altro beneficio sociale e fiscale.
A questo proposito, dalla mezzanotte del 31 gennaio 2020 il Regno Unito non è più uno Stato membro dell’Unione europea. Con la ratifica e l’entrata in vigore dell’accordo di recesso si è infatti concluso il percorso verso la cosiddetta Brexit. E’ importante dunque leggere le informative dedicate ai cittadini italiani che vogliono recarsi nel Regno Unito o che sono già residenti e quella dedicata ai cittadini britannici residenti in Italia.

Anche in questo caso, come per chi sceglie di studiare all’estero, prima di partire è bene certificare i propri titoli professionali in modo che vengano riconosciuti dal Paese europeo scelto. Il principio che regola il riconoscimento professionale nel territorio dell’UE prevede che un professionista qualificato per un’attività in uno Stato membro possa “spendere” il proprio titolo nell’intero territorio dell’UE, anche se la formazione acquisita è differente da quella dello Stato nel quale ci si vuole stabilire. Se la professione rientra tra quelle regolamentate occorre rispettare un iter burocratico finalizzato al riconoscimento dei titoli professionali, negli altri casi sarà possibile svolgerla alle medesime condizioni che si applicano ai cittadini dello Stato, senza alcuna formalità da seguire. 

Link utili: Parità di trattamento dei lavoratori in EULavorare nelle istituzioni europee

Fuori dall’UE, le norme e le pratiche che regolano il riconoscimento dei titoli all’estero sono diverse da Paese a Paese e non esistono né normative internazionali né procedure coordinate in grado di facilitare il riconoscimento professionale. E’ necessario richiedere informazioni specifiche alle sedi delle rappresentanze diplomatico-consolari del Paese straniero in Italia.

In Italia è il NARIC – CIMEA che fornisce assistenza per il riconoscimento delle qualifiche accademico-professionali all’estero.

Link utili per la ricerca di opportunità di lavoro: Stage4youEures, Cv EuropassEurobrusselsScambi EuropeiinGermaniaEuroculturaPortale europeo dei Giovani